Charles andré van loo jason and medea, 1759

Charles André van Loo – Giasone e Medea, 1759 – Wikipedia, pubblico dominio

Gustave Moreau – Giasone e Medea, 1865. Musée d’Orsay di Parigi – Wikipedia, pubblico dominio

Diversamente da molti eroi greci, Giasone non discende direttamente da divinità. Suo padre, Esone, figlio del re tessalo Creteo, fu imprigionato e poi ucciso dal fratellastro Pelia, che usurpò il trono.
La madre è generalmente identificata con Polimede, figlia di Autolico, celebre ladro e nonno di Ulisse.
Secondo altre fonti, invece, si trattava di Alcimede, che si tolse la vita dopo l’uccisione del marito.

Sebbene non fosse imparentato direttamente con gli dèi dell’Olimpo, Giasone vantava antenati illustri: Ermes (padre di Autolico), Zeus (bisnonno di Creteo) ed Eolo (capostipite della sua stirpe), riconducendolo alla linea di Deucalione, il rifondatore dell’umanità dopo il diluvio.
Inoltre, grazie al matrimonio con Medea, figlia del re Eete e nipote del dio Sole Elio, entrò indirettamente nel mondo divino.

Scampato alla strage dei figli di Esone, ordinata da Pelia, Giasone fu allevato dal centauro Chirone, che lo istruì nelle arti della guerra e della medicina.
Divenuto adulto, tornò a Iolco per reclamare il trono. Si presentò con un solo sandalo, dettaglio che terrorizzò Pelia, ricordando una profezia sulla propria morte.

Bertel Thorvaldsen – Giasone col Vello d’oro – Wikipedia, pubblico dominio

Pelia, per sbarazzarsi di lui, gli impose un’impresa impossibile: recuperare il Vello d’oro dalla Colchide.
Ma Giasone radunò i migliori eroi greci, gli Argonauti, e, con l’aiuto di Medea, riuscì nell’impresa.

Rientrato a Iolco, fece uccidere Pelia grazie agli incantesimi di Medea, ma fu poi esiliato da Acasto, figlio del re.
Con Medea iniziò un lungo esilio che lo portò a Corinto, dove si innamorò di Glauce, figlia del re Creonte. Ripudiata Medea, Giasone fu colpito dalla sua vendetta: la maga uccise Glauce e i figli avuti con lui, fuggendo poi su un carro alato.
Abbandonato dagli dèi, Giasone visse gli ultimi anni nell’oblio e morì lontano dalla gloria.

Figura tragica e controversa, Giasone ha ispirato l’arte moderna più di quella antica. Nel Novecento, è protagonista di romanzi (come Il Vello d’oro di Graves e Il racconto di Giasone di Vassilikos), quadri (tra cui La partenza di Giasone di De Chirico) e film.
Appare anche in Inferno di Dante, tra i fraudolenti, e nella raccolta De Viris Illustribus di Petrarca. Il teatro barocco gli ha dedicato opere firmate da Calderón de la Barca, Lope de Vega e Corneille. Nell’Ottocento, il suo mito fu recuperato nella trilogia di Franz Grillparzer e nei simbolismi preraffaelliti.

 

.

 

Condividi: