Bartolomeo Ammannati, scultore e architetto fiorentino, studiò nella bottega di Baccio Bandinelli (1448-1560), che lasciò nel 1527 per recarsi a Venezia dove entrò nello studio di Jacopo Tatti detto Sansovino e vi restò sino al 1536, l’anno del ritorno a Firenze.

Il nuovo periodo trascorso nella città natale fu contraddistinto da un intenso studio, in particolar modo delle opere di Michelangelo; nel 1537 lavora con lo scultore Giovanni Angelo Montorsoli (1507-1563) alla decorazione plastica del monumento funebre Sannazzaro.

Nel 1542 torna a Venezia come scultore nel cantiere della Libreria Marciana di Jacopo Sansovino

Angelo Bronzino – Ritratto di Laura Battiferri –
Palazzo Vecchio, Firenze – Wikipedia, pubblico dominio

Nel 1550 Bartolomeo Ammannati, sposò, nella Santa Casa di Loreto, la letterata Laura Battiferri (celebre il ritratto che Bronzino le dipinse) e con lei si trasferì a Roma, dove, grazie a Michelangelo ottenne, da papa Giulio III, la commissione per due altari marmorei in S. Pietro in Montorio; della parte pittorica fu incaricato Giorgio Vasari.
La morte di Giulio III, nel 1555, e la conseguente interruzione delle commissioni, riportò Bartolomeo Ammannati a Firenze dove entrò nel circolo degli artisti protetti da Cosimo I (1519-1574).
Nel 1570 il Cardinal Ferdinando Medici gli affidò l’erezione di Villa Medici sul Pincio, a Roma, ancora in corso di realizzazione nel 1576.
Il 26 ottobre 1577 ottenne dal Consiglio degli Anziani di Lucca l’incarico per la progettazione del Palazzo Pubblico, ma Bartolomeo fu poco presente in cantiere ed istituì un servizio di corrieri che lo tenessero sempre aggiornato sui progressi.

Negli ultimi anni di vita, entrato in contatto con i gesuiti, per il cui ordine disegnò la chiesa di S. Giovannino, Ammannati abbandonò progressivamente i temi dell’intellettualismo manieristico in nome di un’interpretazione più severa e moralistica dell’arte.
Lo scultore morì a Firenze nel 1592, dopo essersi affermato come uno degli spiriti più creativi del manierismo.

Salcio parziale testo biografia tratto da settemuse.it sul quale vi suggerisco di continuare la lettura…

Alcune sculture… 
(cliccare sulle immagini per ingrandirle)

 

Ammannati – Leda e il cigno, 1535 circa – Wikipedia – User: I, Sailko, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Ammannati – Monumento a Mario Nari (Allegoria della Vittoria) – Wikipedia – User: Yair Haklai, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 4.0

Ammannati – Studiolo, scultura, Opi – Wikipedia – User: I, Sailko, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Ammannati – Chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina, San Nazario – WikipediaUser:Mentnafunangann, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Ammannati – Tomba Sannazaro, Minerva (Giuditta) – WikipediaUser:Mentnafunangann, opera rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Ammannati – Tomba Sannazzaro, Napoli, Apollo (David) – WikipediaUser:Mentnafunangann, opera rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Ammannati – Tomba Sannazzaro, Napoli; (Nettuno, Pan, Marsia e le ninfe) – WikipediaUser:Mentnafunangann, opera rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Ammannati – Leda e il cigno – Museo nazionale del Bargello – Wikipedia, pubblico dominio

Ammannati – Roma, san Pietro in Montorio: putti della cappella Ricci – Wikipedia – User: Lalupa, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0