Ersilia, secondo la tradizione, era una donna sabina rapita dai romani insieme alle sue compagne.

Ersilia divide Romolo da Tito Tazio, in un dipinto del Guercino al museo del Louvre di Parigi – Wikipedia, pubblico dominio.

Ersilia è nome di origine etrusca e fu la donna sabina che, dopo il ratto, andò sposa a Romolo, poi assunta in cielo con il nome di Hora.
Secondo una versione della leggenda era figlia del nobile sabino Ersilio il quale, dopo la pacificazione seguita al ratto, aveva compiuto con Romolo grandi imprese che gli avevano fruttato l’onore di un monumento nel Foro.
Secondo un’altra tradizione (Macrobio Sat. I,6,16) fu sposa di un Osto o Ostilio il cui figlio fu il nonno del re Tullo Ostilio.

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Jacques-Louis David – Le Sabine, 1795-1798, (dettaglio di Ersilia) – Parigi, Louvre – Wikipedia, pubblico dominio.

Ersilia, patrocinò l’alleanza fra romani e sabini.

«Là mentre stavano per tornare a combattere nuovamente, furono fermati da uno spettacolo incredibile e difficile da raccontare a parole. Videro infatti le figlie dei Sabini, quelle rapite, gettarsi alcune da una parte, ed altre dall’altra, in mezzo alle armi ed ai morti, urlando e minacciando con richiami di guerra i mariti ed i padri, quasi fossero possedute da un dio. Alcune avevano tra le braccia i loro piccoli… e si rivolgevano con dolci richiami sia ai Romani sia ai Sabini. I due schieramenti allora si scostarono, cedendo alla commozione, e lasciarono che le donne si ponessero nel mezzo.»
(Plutarco, Vite parallele, Vita di Romolo, 19, 1-3.) Stralcio citazione tratta da Wikipedia

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