(revisione ottobre 2025)

Tra le figure più leggendarie del Medioevo italiano, spicca quella di Ruggiero di Lauria (Lauria o Scalea, 17 gennaio 1250 – Cocentaina, 19 gennaio 1305), ammiraglio valoroso e temuto, capace di trasformare il mare in campo di battaglia e in teatro di gloria.
Feroce e risoluto, ma al tempo stesso leale e generoso, fu riconosciuto dai suoi contemporanei come uno dei più grandi strateghi navali del suo tempo.

Monumento a Ruggiero a Barcellona (Spagna) – Wikipedia, foto di Josep Renalias opera propia rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Figlio di Riccardo di Lauria e di Bella Lancia, Ruggiero nacque nel 1250 nell’antico borgo lucano di Lauria, o forse a Scalea.
Fin da giovane frequentò la corte d’Aragona, dove conobbe i figli di re Pietro III, tra cui Giacomo e Federico, futuri protagonisti della storia mediterranea.
Quando Pietro III lo nominò ammiraglio di Catalogna e della Sicilia, la sua fama cominciò a diffondersi rapidamente: in breve tempo Ruggiero divenne il terrore dei mari, simbolo della potenza aragonese.

Ramon Tusquets i Maignon – Battaglia del Golfo di Napoli. Ruggiero di Lauria cattura il principe di Salerno, Carlo d’Angiò. – Wikipedia, pubblico dominio.

La sua impresa più celebre fu la battaglia di Castellammare di Stabia (1284), in cui le galee nemiche furono costrette alla fuga e Carlo lo Zoppo, figlio di Carlo I d’Angiò, cadde prigioniero.
Ruggiero proseguì poi la campagna in Calabria, ma dovette interromperla quando papa Martino IV convinse il re di Francia Filippo III a muovere guerra agli Aragonesi per riconquistare la Sicilia.

La risposta dell’ammiraglio fu terribile: al largo di Barcellona, distrusse cinquantaquattro galee provenzali e napoletane.
Dei trecento prigionieri fatti, ne accecò la maggior parte, risparmiandone solo tre per guidare gli altri, un atto crudele ma emblematico della ferocia di un’epoca in cui la guerra era anche messaggio politico.

Ruggiero rimase fedele agli Aragonesi, seguendo Giacomo II dopo la morte di Alfonso, e combatté contro Federico, fratello del re e reggente del Regno di Sicilia.
Nel corso di questi scontri ottenne numerose vittorie navali, tra cui quelle decisive contro Corrado Doria tra Palermo e Messina (4 luglio 1299) e presso Ponza (14 giugno 1300).
La pace di Caltabellotta (1302) pose fine alla lunga e sanguinosa guerra dei Vespri: la Sicilia restò a Federico d’Aragona, mentre il Regno di Napoli tornò agli Angioini.
Con il conflitto ormai risolto, Ruggiero fece ritorno in Catalogna. Si spense a Valencia nel 1305.
Fu sepolto accanto al suo re, Pietro III il Grande, come segno di eterna fedeltà.

Figura complessa e affascinante, Ruggiero di Lauria incarna lo spirito del Medioevo mediterraneo, diviso tra fedeltà cavalleresca e brutalità della guerra.
La sua vita, sospesa tra eroismo e ferocia, mostra come l’onore e la potenza potessero convivere con la crudeltà necessaria alla sopravvivenza politica del tempo.
Nella memoria storica, resta l’immagine di un uomo che seppe trasformare il mare in strumento di destino, simbolo di un’epoca in cui il coraggio personale e la forza delle alleanze decidevano il destino dei regni.

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