Nella tradizione germanica e norrena, il destino era considerato una forza ineluttabile, superiore persino agli dèi. Tutto, compreso il mondo divino, sarebbe giunto alla fine nel giorno del Ragnarök. A incarnare questa legge suprema erano le Norne, divinità femminili il cui nome deriva dall’antico norreno norn, “colei che bisbiglia un segreto”.

L. B. Hansen – Le Norne tessono i fili del destino ai piedi di Yggdrasill, il grande frassino. – Wikipedia, pubblico dominio.
Le fonti non concordano sulle loro origini: alcune le descrivono come appartenenti alla stirpe degli Asi o dei Vani, altre come elfi, altre ancora come giganti del ghiaccio di Jötunheimr. Nonostante questa varietà, le Norne erano accomunate da un potere unico: determinare la sorte di uomini ed eroi.
Alcune venivano considerate benevole, pronte a garantire un futuro felice ai neonati. Molto più spesso, però, i poemi nordici le descrivono come portatrici di disgrazie o di morte. La loro autorità era simboleggiata dalle rune incise sulle unghie, segno del loro dominio sul destino del mondo.
Tra le molte divinità che portano questo nome, l’Edda poetica ricorda tre figure principali:
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- Urðr (“destino”), la più anziana, legata al passato, che sbrogliava la matassa dei fili della vita;
- Verðandi (“divenire”), associata al presente, che faceva scorrere il filo della vita, liscio o pieno di nodi, simbolo delle difficoltà dell’esistenza;
- Skuld (“debito, colpa”), la più giovane, legata al futuro, incaricata di recidere il filo, ponendo così fine alla vita.
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Le tre Norne vivevano presso una delle radici di Yggdrasill, l’albero cosmico che sosteneva l’universo, accanto alla fonte di Urðr. Qui custodivano l’equilibrio del mondo, irrigando l’albero con acqua e argilla per preservarlo dal tempo. Altre tradizioni le collocano presso il ponte arcobaleno Bifröst, intente a tessere il grande arazzo del destino: ogni filo corrispondeva a una vita umana.

Friedrich Paul Thumann – The Three Fates – Wikipedia, pubblico dominio.
Il ruolo delle Norne mostra chiare somiglianze con le Moire greche e le Parche romane, ma con tratti originali: esse rappresentano le tre fasi della vita femminile (anziana, donna, fanciulla) e, al tempo stesso, i tre piani temporali di passato, presente e futuro. Secondo la leggenda, si recavano accanto alla culla di ogni neonato per stabilirne il destino.
Le Norne erano inoltre collegate ad altre figure femminili della mitologia norrena, come le Valchirie (tra cui una di nome Skuld, probabilmente identificata con la terza Norna) e le Dísir, divinità legate alla fecondità.
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