La civiltà occidentale, nella sua forma attuale, è il frutto di un intreccio complesso di popoli e culture, uniti nel tempo da una visione condivisa di progresso e organizzazione sociale. Molti dei valori e delle credenze che la caratterizzano derivano dalla diffusione del Cristianesimo, un processo iniziato con le prime crociate e mai del tutto interrotto. In contrasto, le civiltà asiatiche hanno mantenuto una propria identità culturale, avendo subito solo in parte l’influenza dell’evangelizzazione operata dalla Chiesa di Roma. Nel corso della storia, numerose civiltà sono scomparse a causa di eventi naturali, conflitti e colonizzazioni. Tra queste, cinque spiccano per la loro eredità straordinaria, custodita nelle pagine di un libro senza inizio né fine chiamato “storia”.

I Nabatei

L’antica civiltà nabatea, fiorita nella regione dell’attuale Giordania intorno al VI secolo a.C., ci ha lasciato un capolavoro senza tempo: Petra.
Celebre per i suoi edifici scolpiti nella roccia e per l’atmosfera enigmatica che la avvolge, questa città affascina ancora oggi e ha raggiunto fama mondiale anche grazie al film Indiana Jones e l’ultima crociata.

Giordania – Petra, Al Khaznehun – Wikipedia, pubblico dominio

Le origini dei Nabatei restano avvolte nel mistero, così come la rapidità con cui sembra essere stata costruita Petra. La città si distingue non solo per la sua architettura monumentale, ma anche per la sua posizione strategica, nascosta tra le montagne e accessibile solo attraverso un lungo e stretto canyon di 1200 metri. La scarsità di documenti scritti rende difficile ricostruire la loro storia, e le testimonianze lasciate dagli storici greci e romani potrebbero essere state influenzate dagli stessi Nabatei, che volevano proteggere i propri segreti commerciali. Incenso, mirra e altre merci preziose attraversavano le loro rotte, ma il mistero su cosa realmente volessero custodire rimane irrisolto.

Le iscrizioni trovate nei canyon indicano un elevato livello di alfabetizzazione tra i Nabatei, suggerendo che persino i pastori sapessero leggere e scrivere. Avevano sviluppato un complesso sistema di gestione idrica con dighe e canali per controllare l’avanzata del deserto. Tuttavia, nel 106 d.C., l’imperatore Traiano conquistò Petra e l’assimilazione nella cultura greco-romana segnò la fine della loro indipendenza. Fortunatamente, i loro edifici hanno resistito al tempo, permettendoci ancora oggi di ammirare la loro grandiosità.

.

L’impero Khmer

L’antico Impero Khmer, noto anche come civiltà di Angkor, è un altro enigma storico. Le sue magnifiche torri di pietra e gli edifici riccamente decorati testimoniano la potenza di uno dei più importanti imperi del mondo preindustriale. Sorto nel V secolo d.C. in Cambogia, si estese fino a comprendere parti dell’attuale Vietnam, Thailandia e Laos.

Una mappa dell’Impero Khmer – Wikipedia, pubblico dominio

Il cuore dell’impero era Angkor, una città il cui nome in sanscrito significa “capitale“. I Khmer non solo eccellevano nell’architettura religiosa, ma svilupparono anche un’infrastruttura avanzata, con un’estesa rete di strade, ponti e canali artificiali. Alcune delle loro arterie principali raggiungevano gli 800 km di lunghezza. Oggi la giungla ha inghiottito gran parte delle rovine, ma al suo apice Angkor era il fulcro di una delle civiltà più potenti del mondo.

Image by kolibri5 from Pixabay

Busto di Jayavarman VII risalente al XII secolo – Wikipedia, pubblico dominio

Uno dei sovrani più illustri fu Jayavarman VII, vissuto intorno al 1200. Sotto il suo regno furono costruiti ospedali e potenziate le difese militari.

Nonostante la sicurezza garantita dalle possenti mura della città, i Khmer celebravano annualmente le loro vittorie con spettacoli pubblici, combattimenti simili al wrestling e rudimentali fuochi d’artificio.

La spiritualità era centrale nella vita dei Khmer, come dimostra il maestoso tempio di Angkor Wat, dedicato a Vishnu.
Grazie a un sofisticato sistema di irrigazione, riuscivano a produrre abbondanti raccolti di riso, garantendo l’autosufficienza economica.
Tuttavia, nel XV secolo, la civiltà khmer collassò per ragioni ancora sconosciute.
Guerre, carestie o cambiamenti climatici potrebbero averne causato la decadenza, ma la natura, riprendendosi il suo spazio, ha cancellato molte risposte.

.

Civiltà minoica

La civiltà minoica, nata sull’isola di Creta, fu una delle più sofisticate del mondo antico e ha lasciato un’eredità di miti e innovazioni. Già nel XXVII secolo a.C., i Minoici costruivano strade, utilizzavano acqua corrente e sviluppavano una fiorente rete commerciale. I loro affreschi e mosaici mostrano una cultura vivace e raffinata, con una passione per l’arte, la natura e i banchetti.

Image by bigfoot from Pixabay

Profondamente matriarcale, questa civiltà venerava divinità femminili, tra cui Potnia, la dea madre.
Il Palazzo di Cnosso, ammirato persino dagli antichi Greci, ospitava il leggendario labirinto del Minotauro, ispirando il mito di Teseo e Arianna.

Affresco del Palazzo di Cnosso, illustrante acrobazie con un toro: sport o rituale di “taurocatapsia” (la figura in groppa al toro dalla pelle scura è un uomo, mentre le altre due con la pelle chiara sono donne) – Wikipedia, pubblico dominio

Intorno al 1600 a.C., un’imponente eruzione vulcanica devastò Creta, causando un declino irreversibile. Questa catastrofe naturale potrebbe aver dato origine alla leggenda di Atlantide narrata da Platone. Oggi, tra le rovine di Cnosso, si possono ancora immaginare i fasti di un tempo.

.

La civiltà della valle dell’Indo

Sorta intorno al 2600 a.C. tra l’odierno Pakistan e Afghanistan, la civiltà della Valle dell’Indo era un prodigio dell’ingegneria antica. Le città, come Mohenjo-daro, erano costruite con mattoni cotti al sole e dotate di un avanzato sistema di drenaggio.

Vaso cerimoniale, 2600–2450 a.C.- Los Angeles County Museum of Art – Wikipedia, pubblico dominio

Con una popolazione di oltre cinque milioni di abitanti, questa civiltà era un importante centro di commercio e artigianato.

Nonostante abbiano lasciato iscrizioni e manufatti, molti aspetti della loro cultura rimangono indecifrati. Intorno al XIX secolo a.C., la civiltà collassò improvvisamente, forse a causa di invasioni o cambiamenti climatici.
Gli scavi, iniziati solo nel 1922, continuano a rivelare nuove meraviglie.

.

I Moche

Fiorita lungo la costa del Perù intorno al 100 a.C., la civiltà dei Moche si distinse per la sua avanzata rete idrica, piramidi monumentali e un’arte ceramica straordinaria. I loro manufatti raccontano storie di guerre, riti religiosi e cambiamenti sociali.

Infografica cultura mochica – Wikipedia, pubblico dominio

Le loro cerimonie erano spesso violente, con sacrifici umani per placare le divinità. La scoperta della tomba di una sacerdotessa sepolta con vittime sacrificali testimonia la crudezza di questi rituali. Oggi, le rovine dei Moche rivelano solo frammenti di una civiltà tanto affascinante quanto enigmatica.

 

 

.

vedi anche:

.
torna a Civiltà perdute & C
.
Condividi: