Antichissima divinità romana, di origini e di etimologia discusse. L’etimologia di Quirino da Cures, città dei Sabini al confine del Lazio, pare non abbia altro valore, data la somiglianza dei nomi, che di una spiegazione erudita accreditata da Terenzio Varrone, il quale per altro spiega il nome di Quirino anche con il sabino curis (lancia).
Sono le etimologie accettate da tutti gli scrittori antichi posteriori e che Ovidio tenta di combinare.

Si volle anche mettere il nome in relazione con Curia, divisione delle tribù primitive della popolazione romana, di cui Quirino sarebbe stato il protettore; altri pensarono, per gli etnici Quirinus e Quirites, a un nome locale Quirium poi dimenticato.
Si suppose anche che Quirino fosse lo sdoppiamento di uno Juppiter Quirinus, di un Mars Quirinus, di un Ianus Quirinus, che probabilmente vanno invece considerati come tardivi accoppiamenti.

Quirino è certamente in stretto rapporto con Quirites, un nome di popolo o di tribù che in età storica era equivalente a Romani; Quirino è da ritenersi cioè come l’eponimo fittizio di Quiriti e deriva perciò da quest’ultimo termine. I romani nell’età repubblicana identificarono Quirino con Romolo.

Denario di Gaio Memmio, 56 a.C.. Il fronte, probabilmente, raffigura il dio Quirino; sul retro, invece, è raffigurata Cerere, che potrebbe richiamare un certo Gaio Memmio Quirino, che stabilì i Ludi Ceriales, in onore della dea – Wikipedia, GNU Free Documentation License

Che in età assai remota Quirino fosse considerato come una divinità è provato dal fatto che aveva in Roma un suo proprio flamine, il flamen Quirinalis, uno dei tre flamini maggiori accanto al Dialis e al Martialis. Inoltre, nell’antichissimo feriale ricorreva al 17 febbraio la festa delle Quirinalia, che secondo la tradizione risaliva al regno di Numa.

Del resto sul Quirinale, che prese dal dio il nome, si trovava un suo antichissimo santuario; il console L. Papirio Cursore, vincitore dei Sanniti, gli dedicò nel 298 a. C. un tempio assai importante, ornandolo con i trofei delle guerre sannitiche e con la prima meridiana.
Tito Livio parla di un’adunanza tenuta dal Senato nel 435 a. C. in Aede Quirini, cioè nel vetusto sacello, ma è notizia senza valore storico.

Stralcio testo tratto dalla pagina: unmondoaccanto.blogfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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