Jan Provoost – Abramo, Sara e l’angelo, 1520 – Museo del Louvre – Wikipedia, pubblico dominio

La figura di Santa Sara, prima moglie di Abramo e madre di Isacco, è una pietra angolare di tutte le Chiese Cristiane. È infatti oggetto di culto del Cattolicesimo come anche nelle altre religioni monoteiste ovvero Islam ed Ebraismo, sebbene non abbia delle celebrazioni dedicate nei calendari liturgici.

Elias van Nijmegen – Abimelech restituisce Sara ad Abramo, 1731 – Museum Rotterdam – Wikipedia, pubblico dominio

Il nome Sara indica una donna nobile d’animo e di grande bellezza, come infatti era lei. Secondo la cronologia biblica, Sara nasce nel 2028 a.C. da Tera, padre di Abramo.
Con il futuro marito ha in comune dunque il padre, ma non la madre. Ci sono circa 10 anni di differenza di età fra i due.
I due convolano a nozze nella città di Ur.

Abramo per paura di essere ucciso allo scopo di sottrargli la moglie, spinge Sara a dichiararsi come sua sorella, anziché sua moglie.

La sua bellezza le costa due rapimenti: il primo ordito dal Faraone, che Dio punisce con le piaghe portando questo a liberare Sara e lasciarla tornare da Abramo; il secondo dal re Abimelec a cui Dio si presenta in sogno per intimarlo a lasciare andare Sara; cosa che infatti accade.

Ben presto Sara si rivela sterile. Quando ormai ha compiuto 75 anni, come era uso al tempo, Abramo giace con la sua schiava al fine di dar loro un figlio.
Questi, una volta nato, viene posto sulle ginocchia della legittima madre e acquisisce lo status di figlio legittimo e quindi erede del padre.

In questo modo avviene che Agar, schiava di Sara, dà lei il suo primogenito: Ismaele. Ma Sara significa “madre di re” e il suo destino, anche se molto tardivamente, si compie.

James Tissot – Sarah sente e ride (guazzo su tavola 1896-1901 circa) – Wikipedia, pubblico dominio

Prodigiosamente in età molto avanzata Sara e Abramo concepiscono e portano alla luce Isacco, erede legittimo del patriarca. Isacco significa “sorriso di gioia” e il nome si rifà a quello stesso sorriso che Sara emette quando Dio le promette che avrebbe partorito il suo erede alla veneranda età di 90 anni. E così avviene.

Dio aggiunse ad Abramo: “Quanto a Sarai tua moglie, non la chiamerai più Sarai, ma Sara. Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni e re di popoli nasceranno da lei”. Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò: “Ad uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all’età di novanta anni potrà partorire?”. […] E Dio disse: “No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco“.

Sara muore nel 1901 a.C. Se la maternità a 90 anni segna il prodigio di questo personaggio, risulta ancora più significativa l’età della morte: 127 anni, quando Isacco ha ormai 32 anni d’età. Viene seppellita nella Tomba dei Patriarchi o Santuario di Abramo. Questo luogo di culto è situato ad Ebron (odierna Qiriat Arba, in Cisgiordania) ed è visitato da credenti ebrei, cristiani e musulmani.

Palestina, Hebron, Grotta dei Patriarchi – Wikipedia – Foto: Utilisateur:Djampa – User:Djampa, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 4.0

Si dice che in questo complesso riposino Abramo, Sara, Isacco, la moglie Rebecca e il figlio Giacobbe, e Lia. Si ha traccia di questo luogo nel capitolo 23 del libro della Genesi. Qui, in particolare, si legge:
«Abramo seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, cioè Ebron, nel paese di Canaan».
Anche dopo la morte, quindi, Sara si lega a un atto di Dio riposando in eterno nella terra promessa..

Stralcio testo tratto dalla pagina biografieonline.it sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura: pagina rilasciata con licenza CC BY-NC-ND 2.5 IT
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Nota tratta da Wikipedia
(stralcio testo reso disponibile con licenza CC BY-SA 4.0)

Le Chiese cristiane la venerano come santa, ricordandola assieme al marito Abramo il 9 ottobre e non singolarmente. La Chiesa cattolica la ricorda anche il 24 dicembre quando viene celebrata una memoria altrettanto generica per tutti gli antenati di Gesù. Invece la Chiesa copta la festeggia con una data specifica, il 19 agosto. La figura di santa Sara è venerata anche dall’Islam.

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