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La preghiera del Santo Rosario è da sempre uno dei modi più semplici e profondi per entrare in comunione con la nostra Madre Celeste. Ancora oggi, rappresenta una via privilegiata per dialogare con Lei, ovunque ci troviamo, di giorno o di notte. Recitarlo con devozione e, se possibile, in grazia di Dio, rende questo incontro ancora più prezioso. Maria ci ascolta sempre, con cuore materno.

Le grazie che domandiamo all’Immacolata non cadono mai nel vuoto: il Signore Gesù le accoglie, così come ascoltò la Sua Madre alle nozze di Cana.

A Lourdes, Fatima e Medjugorje, la Vergine è apparsa stringendo la corona del Rosario, invitando il mondo a riscoprirne la forza. Per ogni cattolico, questa preghiera quotidiana è come un nutrimento spirituale: aiuta a meditare la vita di Gesù e Maria alla luce del Vangelo, mantenendo viva la fede.

Eppure, nel nostro tempo, non mancano le critiche. Il mondo secolarizzato – e, tristemente, anche una parte del mondo credente – spesso guarda con ironia a chi recita il Rosario. Lo si liquida come una pratica noiosa, una cantilena ripetitiva, o peggio ancora come un’abitudine superstiziosa da anziani. Qualcuno lo definisce una preghiera “superata”, inutile nel mondo moderno.

Immagine del beato Alain de La Roche (Alano della Rupe) su di un salterio del 1492. – Wikipedia, pubblico dominio

Ma la storia della Chiesa dice ben altro. L’Immacolata, donandoci questa preghiera perfetta, ha ispirato grandi santi come San Domenico e il Beato Alano della Rupe. Quest’ultimo lo definì “il midollo del Vangelo”, e aggiunse parole meravigliose: “Quando si prega il Rosario, il cielo esulta e la terra si meraviglia. Satana si tappa le orecchie, fugge e trema con tutto l’inferno. Il cuore si riempie d’amore, la tristezza svanisce, la speranza fiorisce e la consolazione cresce.”

Eppure, nonostante tutto questo, molti continuano a definirlo una preghiera che distrae e annoia. A chi la pensa così, rispondiamo con serenità che il Rosario non è una ripetizione sterile, ma una dolce insistenza d’amore, come quella di un bambino che chiama mille volte la propria madre. Non è forse così che si esprime l’affetto?

Lo scrittore e teologo Gianfranco Ravasi osserva con fine ironia che alcuni accusano il Rosario di essere “la preghiera dei deboli e degli ignoranti”. Ma se così fosse, allora i santi, che ne erano profondamente devoti, sarebbero stati ignoranti anche loro. E invece furono forti, sapienti e coraggiosi nella fede. Molti di loro morirono stringendo la corona fra le mani.

Durante la Rivoluzione Francese, alcune suore Vincenziane vennero condotte al patibolo con la corona del Rosario posta sul capo come una corona di scherno. Ma senza saperlo, i loro carnefici le incoronarono davvero: morirono regine della fede.

Quello che molti vedono come un “oggetto inutile” è in realtà una “dolce catena” che ci unisce a Dio, una speranza a cui si aggrappano anche le anime del Purgatorio. Padre Pio lo chiamava “la mia arma contro Satana”. Negli ultimi anni della sua vita, quando le forze gli mancavano, non parlava più: mostrava solo la sua corona, scuotendola in silenzio. Era il suo invito più forte alla preghiera.

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Il Rosario: guida celeste e arma di luce

Nel corso dei decenni, la Madonna ha affidato a numerosi veggenti e santi un invito pressante e amorevole: recitare con fede e devozione il Santo Rosario. Questa preghiera, semplice ma profondissima, è stata definita da molti come una vera e propria catena d’oro che ci unisce al Cuore Immacolato di Maria e, attraverso di Lei, al Cuore di Cristo.

Rosario – Wikipedia, pubblico dominio

 

Suor Lucia di Fatima, testimone delle apparizioni mariane, ricordava con forza:
Bisogna dare più spazio al Rosario. Con esso si possono superare tutti gli ostacoli che Satana oggi pone alla Chiesa. I sacerdoti in particolare devono recitarlo con cuore e gioia, non come un dovere da sbrigare in fretta.

Grani del rosario a Medjugorje – Wikipedia – Foto Sean MacEntee from Monaghan, Ireland – rosary beads – rilasciata licenza CC BY 2.0

Anche a Medjugorje, la Vergine ha trasmesso messaggi chiari e ricchi di promesse:
Recitate il Rosario. Tutti coloro che lo faranno riceveranno molte grazie. È un forte legame con il mio Cuore, glorifica Dio, è contemplazione dei misteri della fede. Il Rosario è anello di fede, luce, gloria e beatitudine. Chi lo recita con devozione sarà colmato di grazie. (25 giugno 1985; 12 giugno 1986)

A Montichiari, durante le apparizioni come Maria Rosa Mistica, la Madonna implora:
Recitate molti Rosari ogni giorno. Solo Io posso salvarvi dalle disgrazie che minacciano il mondo. Chi avrà fiducia in Me sarà salvo.

Nella remota Akita, in Giappone, Maria ha ribadito con forza la potenza della preghiera:
Gesù e Io vogliamo salvare il mondo, ma occorre che i cristiani preghino molto, specialmente con il Rosario e la Coroncina della Divina Misericordia. Recitatelo ogni giorno per la conversione dei peccatori. Satana sarà sconfitto.

A Conyers, la Madonna ha supplicato i fedeli con parole semplici e accorate:
Vi prego, pregate il Rosario per la pace, per ottenere forza interiore. Tenete viva la preghiera nelle vostre case e ovunque andiate.”

In un altro messaggio a Nancy Fowler, datato 13 ottobre 1998, ha detto:
Le Ave Maria recitate con fede e amore sono come frecce d’oro che partono dalla bocca dei credenti e colpiscono il Cuore di Gesù.

Anche alle Tre Fontane, la Madre Celeste ha rinnovato il suo appello:
Recitate molti Rosari, almeno tre ore al giorno, con cuore fervoroso. Il Signore ha toccato e infiammato molti cuori attraverso questa preghiera. Il Rosario ha portato pace in tante famiglie e ha mostrato a molti quanto sia meravigliosa la preghiera.

A Belpasso, Maria ha detto con tenerezza:
Figli miei, vi affido il mio Rosario: è una catena d’oro che vi tiene stretti al mio Cuore. Recitatelo con fede e amore. Satana lo teme profondamente, ma Io vi proteggo. Aiutatemi con preghiera, sacrifici e amore reciproco.

Anche nelle rivelazioni a Suor Chiara Scarabelli, la Madonna ha lasciato una promessa per i bambini:
A chi reciterà con devozione il Rosario, al quinto mistero gli arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele segneranno una croce sulla fronte.

La veggente Patricia Talbot ha ricevuto parole forti e luminose:
Il Rosario è la preghiera del cielo. Con esso scoprirete le insidie del maligno, vi difenderà dai suoi inganni, vi avvicinerà a Me, vostra Madre e guida.

Don Stefano Gobbi ha testimoniato un’esortazione decisa:
Impugnate il Rosario, l’arma che vincerà il mondo delle tenebre. Ogni Ave Maria è una catena che lega le anime a Me. Nelle difficoltà, non cedete allo scoraggiamento: il Rosario e la confessione sono le armi più potenti contro il male.

A Luigina Sinapi, mistica romana, la Madonna ha suggerito:
Meditate le sofferenze di Gesù e il dolore di Maria. Recitate specialmente i Misteri Dolorosi per ottenere la grazia del pentimento.

A Kibeho, la Vergine ha lasciato un messaggio che risuona come un testamento spirituale:
Il Rosario è un dono meraviglioso. È la sintesi della nostra fede, il sostegno della speranza, l’esplosione della carità. Pregatelo e fate in modo che altri lo preghino: è un’arma potente contro il demonio.

Infine, le parole di San Pio da Pietrelcina, tanto semplici quanto profonde:
Parla alle anime dell’Eucaristia e del Rosario. Se ogni giorno si recita almeno una parte del Rosario con cuore puro, non occorre altro: il Rosario, il Tabernacolo e le vittime d’amore bastano per ottenere perdono e pace al mondo.”

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