Tra le divine figlie di Zeus e Mnemosine, Euterpe occupa un posto tutto suo: è la Musa della musica, signora dei suoni e protettrice degli strumenti a fiato. Nell’arte è spesso rappresentata con l’aulos, un antico strumento aerofono a doppia canna, simile all’oboe, che la leggenda vuole sia stato inventato da lei stessa.

La musa Euterpe, dalle illustrazioni di Virgil Solis per le Metamorfosi di Ovidio (1562). – Wikipedia, pubblico dominio

Il suo nome parla già della sua natura: deriva dal greco eu (bene) e terpein (rallegrare), e significa “colei che dà piacere”, “colei che rallegra”.
Euterpe non si limita a ispirare melodie: è l’essenza stessa della gioia che la musica può suscitare nell’animo umano.

L’aulos, erroneamente tradotto spesso come “flauto”, era in realtà uno strumento potente e penetrante, realizzato in canna con due ance vibranti. Il suo suono intenso accompagnava i momenti più diversi della vita greca: dai riti sacri ai drammi teatrali, dalle gare sportive come il salto in lungo o il lancio del disco, fino ai canti dei marinai sulle triremi in mezzo al mare.

Per Platone, l’aulos era lo strumento degli entusiasmi divini, legato al culto di Dioniso e ai frenetici riti dei Coribanti, sacerdoti della dea Cibele. Era simbolo di estasi, di abbandono, di quel misterioso confine tra ordine e caos in cui la musica tocca le corde più profonde dell’anima.

Egide Godfried Guffens – Euterpe – Wikipedia, pubblico dominio

Nel tempo, a Euterpe fu attribuita anche la protezione della poesia lirica, là dove parola e melodia si fondono in una voce sola. A lei si rivolgono i poeti che cercano ispirazione nelle armonie, nei ritmi che scorrono come fiumi e portano con sé emozioni, memorie e visioni.

Euterpe, con il suo sguardo sereno e il suono che l’accompagna, è la musa del piacere puro, quello che nasce dalla bellezza della musica e dal potere della voce che canta.

 

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