I quattro Vangeli ci offrono una visione completa e sfaccettata di Gesù. Ciascuno ha un’impostazione propria, ma insieme trasmettono il messaggio centrale del cristianesimo: Gesù è il Figlio di Dio venuto per salvare l’umanità. Studiare i Vangeli è fondamentale per comprendere le radici della fede cristiana e la storia della Chiesa.

Jacob Jordaens – I quattro evangelisti – Museo del Louvre, Parigi – Wikipedia, pubblico dominio
IL VANGELO DI MARCO
Il Vangelo di Marco fu scritto tra il 65 e il 70 d.C., poco dopo la morte dell’apostolo Pietro, e prima della distruzione del Tempio di Gerusalemme. Il contenuto del capitolo 13 suggerisce che si tratti di una predizione autentica, non retrospettiva, come accade nei Vangeli di Matteo e Luca.

Emmanuel Tzanes – Icona, San Marco Evangelista – Wikipedia, pubblico dominio
La tradizione lo lega a Roma, e le caratteristiche del testo indicano un pubblico di origine pagana: Marco spiega usanze ebraiche, traduce termini aramaici e sottolinea l’universalità del messaggio evangelico.
Strutturato in tre fasi principali, il Vangelo segue il ministero di Gesù in Galilea, i suoi viaggi con i discepoli e infine il cammino verso Gerusalemme, dove si compiono passione, morte e risurrezione. Marco mostra l’incomprensione crescente delle folle, la formazione del gruppo dei discepoli e il progressivo disvelarsi del messianismo di Gesù, culminante nella Croce. Per Marco, la Croce è il momento centrale della rivelazione: il Messia è riconosciuto nel momento della morte, da un centurione pagano.
Il Vangelo, meno sistematico e più narrativo, non mira tanto a istruire, quanto a coinvolgere il lettore nel dramma della fede. L’interrogativo “Chi è Gesù?” si intreccia con “Chi è il discepolo?“: la sequela passa attraverso il mistero della Croce. La rivelazione non è dottrina, ma esperienza vissuta. Per questo Marco è chiamato il Vangelo del catecumeno: chi lo legge è invitato a entrare nella storia di Gesù per scoprire il proprio cammino di fede.
San Matteo Evangelista – Icona ortodossa russa – Wikipedia, pubblico dominio
IL VANGELO DI MATTEO
Considerato il più popolare nella tradizione cristiana, il Vangelo di Matteo è stato redatto tra il 70 e l’80 d.C., probabilmente ad Antiochia di Siria.
Rivolto a cristiani provenienti dal giudaismo, mantiene forti legami con l’Antico Testamento e struttura gli insegnamenti di Gesù in cinque grandi discorsi, in parallelo ai cinque libri della Torah.
Il tema centrale è il Regno di Dio: nella predicazione (discorso della montagna), nella missione (discorso missionario), nella crescita (discorso in parabole), nella vita comunitaria (discorso ecclesiale) e nel compimento finale (discorso escatologico).
Gesù è presentato come il nuovo Mosè, portatore del compimento della legge.
Matteo è il Vangelo del catechista: un testo che aiuta a trasmettere la fede e guidare la comunità cristiana.
IL VANGELO DI LUCA
San Luca Evangelista – Icona ortodossa russa – Wikipedia, pubblico dominio
Luca è autore di un’opera in due volumi: il suo Vangelo e gli Atti degli Apostoli. Egli non fu testimone diretto, ma si documentò accuratamente presso fonti affidabili.
Il Vangelo è rivolto ai pagani convertiti, con un linguaggio colto e uno stile attento alla misericordia e alla sequela.
Luca pone al centro la figura del discepolo: seguire Cristo significa un impegno radicale e fedele. La “grande inserzione” (Lc 9,51-19,28) racconta il lungo cammino verso Gerusalemme, simbolo della totale donazione. Il discepolo è colui che, una volta intrapreso il cammino, non si volta indietro.
Luca, medico e compagno di Paolo, mostra sensibilità particolare verso i malati e gli esclusi. La sua narrazione è curata e spiritualmente profonda: il Vangelo è un invito a vivere la fede come cammino e sequela, anche nella prova.
IL VANGELO DI GIOVANNI

Giovanni Evangelista e il suo allievo Procoro. Icona russa – Wikipedia, pubblico dominio
Tradizionalmente attribuito all’apostolo Giovanni, il quarto Vangelo si distingue nettamente dagli altri tre. Nato in più fasi e probabilmente completato dalla comunità giovannea, fu composto a Efeso verso la fine del I secolo.
Strutturato in due parti (il “Libro dei segni” e il “Libro dell’ora“), il Vangelo presenta una teologia profonda che unisce l’umanità e la divinità di Gesù. Il prologo (Gv 1,1-18) introduce il Verbo incarnato. Miracoli e discorsi rivelano progressivamente la sua identità.
Giovanni non si concentra sulla cronologia, ma sul significato teologico degli eventi. Alla fine, la Croce si rivela come esaltazione: Gesù glorificato, il pieno compimento del disegno di Dio.
Il suo Vangelo non è solo testimonianza, ma invito alla fede matura e personale:
“perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e credendo abbiate la vita“ (Gv 20,31).




