Jean-Honoré Fragonard sin da bambino mostra una evidente inclinazione nei confronti dell’arte. Crescendo, viene spedito dal padre come apprendista da un notaio, ma le sue doti artistiche vengono notate da François Boucher, pittore che lo invita nel laboratorio di Jean-Baptiste-Siméon Chardin.

Rimasto nell’atelier per sei anni, a quattordici anni fa ritorno da Boucher, che lo aiuta a potenziare il proprio talento e a raggiungere una consapevolezza stilistica maggiore. Lo stesso Boucher gli affida il compito di realizzare alcune copie dei suoi lavori per i committenti.

Nel 1756 parte alla volta di Roma diretto all’Académie de France in compagnia dell’amico Hubert Robert, a sua volta vincitore del Prix de Rome.

Jean-Honoré Fragonard – Autoritratto con volto sorridente – Louvre Museum – Wikipedia, pubblico dominio

Nella Città Eterna il pittore di Grasse viene ispirato da visioni che in tutte le sue opere diventeranno ricorrenti, dalle statue alle grotte, dalle fontane ai giardini pensili, e viene influenzato dalle opere di Giovanni Battista Tiepolo.

Rimasto a Roma per cinque anni, nella primavera del 1761 Fragonard lascia l’Italia e fa ritorno in Francia, non prima di aver visitato Firenze e Bologna.

Nel 1765 porta a termine “Corsus e Callirhoe“, grazie alla quale viene ammesso all’Accademia e che viene comprata dal re dopo essere stata elogiata da Diderot. Alla fine del decennio si sposa con una pittrice miniaturista di nome Marie-Anne Gèrard, originaria di Grasse, che nello stesso anno dà alla luce Rosalie, la loro prima figlia.

Nel 1771, su commissione di Madame du Barry, ultima amante di Luigi XV e scrittrice, comincia a lavorare a una sequenza di quattro quadri, intitolata “I progressi dell’Amore nel cuore di una giovane”, che comprende “La poursuite”, “La Surprise”, “L’Amour couronné” e “La lettre d’amour

Nel 1773 egli accetta di fare da guida al Fermier Général Pierre-Jacques-Onésyme Bergeret de Grandcourt in occasione di un viaggio nell’Europa centrale e in Italia. Dopo avere visitato, tra le altre, le città di Vienna, Praga, Dresda, Francoforte e Strasburgo, nel settembre del 1774 Fragonard torna a casa.

Nel 1780 diventa padre per la seconda volta, con la nascita di Alexandre-Evariste. Qualche anno più tardi, tuttavia, muore Rosalie, la sua prima figlia, a soli diciannove anni nel castello di Cassau presso Parigi.

Intanto Fragonard lavora a corte, ma le cose cambiano con la Rivoluzione Francese: nel 1790, quindi, è obbligato ad abbandonare Parigi e a tornare a Grasse, dove si rifugia dall’amico Alexandre Maubert. Può rientrare nella capitale, comunque, già l’anno successivo: divenuto membro della Comune delle arti nel 1793, viene nominato Conservatore del Museo del Louvre grazie all’interessamento di Jacques-Louis David presso l’Assemblea Nazionale.

In realtà, da quel momento in poi Jean-Honoré Fragonard resta praticamente inattivo, pressoché dimenticato da tutti e a disagio per la mancanza di lavoro.
Un nuovo cambiamento si materializza, però, pochi anni dopo: la drastica epurazione portata dal Primo Impero fa sì che tutti i Conservatori del Louvre nel 1805 vengano espulsi per Decreto imperiale. A quel punto Fragonard cade ancora più in disgrazia e si trova in condizioni di indigenza: viene aiutato, perciò, dall’amico Veri che gli trova una sistemazione nelle gallerie del Palais Royal.

Jean-Honoré Fragonard, importante esponente del rococò e uno dei maggiori artisti francesi del suo secolo, muore il 22 agosto del 1806 a Parigi, all’età di settantaquattro anni, per colpa di una congestione cerebrale o, più probabilmente, a causa di una forte depressione. 

Stralcio testo tratto dalla pagina biografieonline.it e rilasciato con licenza CC BY-NC-ND 2.5 IT.
.

(cliccare sulle immagini per ingrandirle)

Jean-Honoré Fragonard – Allegoria della Musica – Norton Simon Museum – Wikipedia, pubblico dominio

Jean-Honoré Fragonard – Allegoria della vigilanza – Wikipedia, pubblico dominio

Jean-Honoré Fragonard – Diana ed Endimione – National Gallery of Art – Wikipedia, pubblico dominio

Jean-Honoré Fragonard – Venere e Cupido – Wikipedia, pubblico dominio

Jean-Honoré Fragonard – Venere e Cupido (Giorno) – Galleria nazionale d’Irlanda – Wikipedia, pubblico dominio

Jean-Honoré Fragonard – Pigmalione –
Musée du Berry – Wikipedia, pubblico dominio

Jean-Honoré Fragonard – Geroboamo offre sacrificio per l’idolo – École nationale supérieure des beaux-arts – Wikipedia, pubblico dominio

Jean-Honoré Fragonard – Educazione della Vergine – Fine Arts Museums of San Francisco – Wikipedia, pubblico dominio

Jean-Honoré Fragonard – Riposo durante la fuga in Egitto – Wikipedia, pubblico dominio