Polimnia, o Polinnia, è una figura della mitologia greca, una delle nove Muse, figlie di Zeus, re degli dèi, e di Mnemosine, la personificazione della memoria.
Come le sue sorelle, Polimnia è una divinità ispiratrice delle arti e delle scienze, e riveste un ruolo specifico nell’ambito della creatività umana. Viene raffigurata come una giovane donna dallo sguardo assorto e devoto, spesso avvolta in un velo e in un lungo mantello, con il capo ornato da una corona di perle, simbolo di purezza e sapienza.

Polimnia, dipinto di Charles Meynier, 1789-1800 – Wikipedia, pubblico dominio
Polimnia è tradizionalmente considerata la musa dell’orchestica, ovvero l’arte di comporre e realizzare complesse azioni sceniche che fondono musica, poesia e danza in un’unica espressione rituale e spirituale. È inoltre la protettrice della pantomima e delle danze associate ai canti sacri ed eroici, che celebravano le gesta degli dèi e degli eroi del mito.
Nel corso del tempo, a Polimnia furono attribuite anche competenze più ampie. In alcune fonti viene collegata alla retorica, alla memoria, alla geometria e perfino alla storia, a testimonianza del suo legame con l’ordine, la conoscenza e la trasmissione del sapere.
Secondo la tradizione, a lei sarebbero dovute persino alcune importanti invenzioni umane, come quella della lira, strumento musicale caro ad Apollo, e dell’agricoltura, attività fondamentale per lo sviluppo della civiltà.

La musa Polimnia – Anonimo ferrarese, già attribuita a Francesco del Cossa -Gemäldegalerie, Berlino – Wikipedia, pubblico dominio
Una leggenda riportata da Platone narra che Polimnia sarebbe anche la madre di Eros, il dio dell’amore, nato da un’unione misteriosa e simbolica, che mette in relazione la memoria e l’ispirazione con la forza primigenia del desiderio.
Tra i luoghi sacri a lei dedicati, si ricorda una sorgente sul monte Parnaso, considerata sacra non solo a Polimnia ma a tutte le Muse. Questa fonte sgorgava tra due grandi rocce situate sopra l’antica città di Delphi e fluiva fino a raccogliersi in una grande vasca quadrata. Le sue acque erano ritenute dotate di poteri profetici: venivano utilizzate dalla Pizia, la sacerdotessa dell’oracolo di Delfi, per i suoi riti divinatori. In quel luogo sacro, la voce delle Muse si fondeva con il mistero della profezia, e Polimnia, con il suo silenzioso fervore, era considerata tra le custodi dell’ispirazione divina.