Baubò, statuetta in terracotta trovata a Priene. – Wikipedia, pubblico dominio

Nella mitologia greca, Baubo o Baubò era il nome della sposa di Disaule, una antica divinità, definita dea dell’oscenità.

Non si hanno molte informazioni riguardanti la divinità, si può supporre che gli antichi greci si ispirarono a culture precedenti, soprattutto a quelle nelle quali erano presenti dee primitive, per così dire, archetipiche della sfera sessuale e della fertilità.

Rammenta le divinità femminili neolitiche, misteriose nella loro incompiutezza corporale, talvolta manifestata da mutilazione negli arti e altre volte nel capo, ma indicanti segni di fertilità.

Statuetta di Baubó (460-450 a.C.) rinvenuta a Gela. – Wikipedia – User: Maria Costanza Lentini, immagine rilasciata con licenza CC BY-SA 4.0

Demetra disperata per aver perso la figlia Persefone catturata e offerta come sposa al dio Ade, la cercava in continuazione triste e travestita in tutte le terre.

Baubo, una vecchia, un giorno le apparve alla casa di Metanira e Celeo offri da bere alla dea e mostrò alzandosi in piedi il suo posteriore alla dea. Di fronte a tale spettacolo Demetra rimase impassibile ma Iacco, un bambino che accompagnava la dea rise di gusto riuscendo così a strappare alla madre di Persefone un sorriso, che fu il primo da quando la dea perse la figlia.

Secondo un’altra versione Baubo era una donna magica molto particolare, perché era priva di testa e parlava tramite la vagina.
Intrattenne Demetra, disperata per la perdita della figlia, ballando in un modo alquanto esilarante e raccontando storie licenziose, e inoltre collaborò, assieme alla anziana Ecate ed al sole Elio, alla ricerca di Persefone, che alla fine fu rintracciata consentendo così al mondo di rifiorire nuovamente.

Baubò ebbe due figlie, Protonoe e Nisa , ed un figlio Eubuleo.


Stralcio testo tratto dalla pagina: unmondoaccanto.blogfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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