Il mito che ci racconta di Giove che si è tramutato in cigno allo scopo di concupire Leda, l’affascinante regina di Sparta che, la stessa notte, giacque anche con il marito Tindaro. Frutto di queste unioni furono due uova: dal primo nacquero i gemelli Castore e Polluce, dal secondo Elena e Clitemnestra. [1]
Quando Tindaro re di Sparta decise di far sposare la figlia Elena, si preoccupò di eventuali rappresaglie da parte dei pretendenti che, inevitabilmente, sarebbero rimasti delusi. Su consiglio di Odisseo decise quindi di lasciare la scelta ad Elena dopo aver fatto giurare a tutti i candidati di accettare la sua decisione e di proteggere in futuro il matrimonio contro chiunque avesse voluto turbarlo.
Elena scelse Menelao al quale, poco dopo, Tindaro cedette il trono di Sparta.
Ma Afrodite aveva promesso a Paride la più bella delle donne, che era appunto Elena, e per questo aiutò il principe troiano a rapire la spartana.[2]
Bello come un dio, imperfetto come un uomo: così, nell’Iliade, Omero presenta Paride, il principe troiano che, rapendo Elena, scatenò la rabbia dei Greci e la guerra fatale alla sua città. Un personaggio anomalo e, per tanti versi, contraddittorio: amante della vita pastorale ma pronto, pur di avere Elena, a voltarle le spalle; non privo di coraggio ma così restio a battersi da essere accusato di viltà.
Alla figura di Paride si lega uno degli episodi più celebri della mitologia greca, quello relativo alla gara di bellezza tra Era, Afrodite e Atena.
Secondo la leggenda, mentre erano in corso le nozze tra il re di Ftia, Peleo, e la Nereide Teti, la dea della discordia Eris, offesa per non essere stata invitata, lanciò tra i partecipanti alla festa un pomo d’oro che recava incisa la scritta “alla più bella”. Subito, tra Era, Afrodite e Atena scoppiò un violento diverbio su chi tra loro meritasse il pomo.
Alla fine Zeus, stufo di quel litigio e timoroso che esso potesse minare l’unità dell’Olimpo, decise di affidare a un umano il compito di risolvere la questione. La scelta cadde su Paride, un bellissimo pastore del monte Ida noto per la sua bellezza nelle faccende amorose. Avvicinato da Ermes, il giovane dapprima rifiutò il ruolo di giudice, ma poi si lasciò convincere e ascoltò le tre dee, che peroravano ciascuna la propria causa condendola con promesse e adulazioni.
Afrodite si limitò a garantire a Paride l’amore di Elena di Sparta, la più bella tra le donne. A Paride parve che quest’ultima fosse la promessa più allettante, e decretò la vittoria di Afrodite. [3]
Per vendicare il rapimento di Elena da parte del principe troiano Paride, Menelao e suo fratello Agamennone organizzarono una spedizione contro Troia chiedendo aiuto a tutti i partecipanti al patto di Tindaro.
Nessuna colpa le può essere rinfacciata, data la sua incolpevole bellezza, anche se le si dà la colpa della guerra che insanguina Troia e se lei stessa si rimprovera continuamente di essere la causa di tanti mali, sebbene sia consapevole che, in definitiva, quanto accaduto è dovuto al Fato. Non è una donna felice, disprezza Paride ed è invisa a molti troiani: solo Priamo ed Ettore si mostrano gentili con lei, e in occasione della morte di quest’ultimo, Elena proverà un sincero dolore.
Alla morte di Paride, Elena è costretta a sposare il fratello Deifobo. I greci fanno irruzione nella camera da letto, trovando Deifobo addormentato e ubriaco.
Controversa fu la sua fine.
Nell’Odissea Elena appare riconciliata con il marito e tornata a Sparta per regnarvi al suo fianco, anche se malvista dai sudditi. Si narra anche che Oreste avesse cercato di ucciderla.
Secondo altre versioni ebbe una fine misera. Altre ancora la divinizzano insieme ai fratelli Castore e Polluce.
Un’altra versione vuole che, dopo la morte di Menelao, due figli naturali di costui cacciassero Elena e la costringessero a rifugiarsi presso Rodi, dove Polisso la fece impiccare per avere causato la morte di tanti eroi sotto le mura di Troia. [4]
Riferimenti
[1] https://www.tanogabo.it/giove-il-cigno-e-leda/
[2] https://www.tanogabo.it/menelao-re-di-sparta-e-marito-di-elena/
[3] https://www.tanogabo.it/paride-figlio-di-priamo-fratello-di-ettore-amante-di-elena-e-giustiziere-di-achille/
[4] https://it.wikipedia.org/wiki/Elena_(mitologia) licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo
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