Le feste mobili sono quelle feste religiose che variano la loro data da un anno all’altro, essendo nella maggior parte dei casi, in relazione con la data di Pasqua.

Giotto – Scrovegni – Resurrezione (Noli me tangere) – Wikipedia, pubblico dominio


Ricorrenza della Pasqua dal 2006 al 2026

Anno Pasqua Pasqua ortodossa calend. giuliano  Pasqua ortodossa calend. gregoriano
2006 16-apr 10-apr 23-apr
2007 08-apr 26-mar 08-apr
2008 23-mar 14-apr 27-apr
2009 12-apr 06-apr 19-apr
2010 04-apr 22-mar 04-apr
2011 24-apr 11-apr 24-apr
2012 08-apr 02-apr 15-apr
2013 31-mar 22-apr 05-mag
2014 20-apr 07-apr 20-apr
2015 05-apr 30-mar 12-apr
2016 27-mar 18-apr 01-mag
2017 16-apr 03-apr 16-apr
2018 01-apr 26-mar 08-apr
2019 21-apr 15-apr 28-apr
2020 12-apr 06-apr 19-apr
2021 04-apr 19-apr 02-mag
2022 17-apr 11-apr 24-apr
2023 09-apr 03-apr 16-apr
2024 31-mar 22-apr 05-mag
2025 20-apr 07-apr 20-apr
2026 05-apr 30-mar 12-apr

.

Sono soprattutto da ricordare:

  • l’Ascensione (il 39° giorno dopo la Pasqua, di giovedì; in Italia, dal 1977 si celebra il 42° giorno dopo la Pasqua, ovvero la 6. domenica dopo quella di Pasqua);
  • la Pentecoste (il 49° giorno dopo la Pasqua, ovvero la 7° domenica dopo Pasqua);
  • la SS. Trinità (il 56° giorno dopo la Pasqua, ovvero l’8° domenica dopo quella di Pasqua);
  • il Corpus Domini (il 60° giorno dopo la Pasqua, di giovedì; in Italia, dal 1977 si celebra il 63° giorno dopo la Pasqua, ovvero la 9° domenica dopo quella di Pasqua).

.

Si devono inoltre citare la prima domenica di Quaresima (6° domenica precedente quella di Pasqua), che dà inizio al periodo quaresimale nel rito ambrosiano (diocesi di Milano), il giorno delle Ceneri (non festivo, 46 giorni prima di Pasqua, un mercoledì), che dà inizio al periodo quaresimale nel rito romano, e la festa del Sacro Cuore di Gesù (che non ha effetti civili), il venerdì successivo alla domenica del Corpus Domini, 68° giorno dopo Pasqua.

Per quanto riguarda il periodo dell’Avvento, quello ambrosiano dura due settimane in più di quello romano: il primo inizia infatti la 6. domenica prima di Natale, mentre il secondo inizia due domeniche più tardi.

L’elenco completo dei giorni festivi in Italia, secondo il calendario civile, è il seguente:

feste cattoliche di precetto:

  • tutte le domeniche;
  • Santa Madre di Dio o Ottava di Natale (1 gennaio);
  • Epifania (6 gennaio);
  • Assunzione di Maria Vergine (15 agosto);
  • Tutti i santi (1 novembre);
  • Immacolata concezione (8 dicembre);
  • Natale (25 dicembre);

feste cattoliche non di precetto:

  • il lunedì dopo Pasqua (dell’Angelo);
  • S. Stefano (26 dicembre);
  • la festa del Santo Patrono nelle singole località;

feste civili:

  • Anniversario della liberazione (25 aprile);
  • Festa del lavoro (1 maggio);
  • Anniversario della Repubblica (2 giugno).

Altre festività sono state abolite agli effetti civili, soprattutto nel corso di questo secolo.
Ad esempio, dal 1977 sono state abolite le feste di S. Giuseppe (19 marzo) e dei SS. Pietro e Paolo (29 giugno). Le feste dell’Ascensione e del Corpus Domini sono state spostate alla domenica successiva, mentre la festa nazionale del 4 novembre (Anniversario della vittoria della Prima guerra mondiale, divenuta successivamente Festa delle Forze armate e poi Festa dell’Unità nazionale) è stata spostata alla prima domenica di novembre. La festa dell’Epifania, trasferita alla domenica successiva nel 1977, è stata ripristinata al 6 gennaio nel 1986. La festa dell’anniversario della Repubblica, spostata nel 1977 alla prima domenica di giugno, è stata ripristinata al 2 giugno nel 2001 (ma era stata festeggiata ‘una tantum’ il 2 giugno nel 1986, in occasione del 40. di fondazione della Repubblica).
Sempre nel 1977 sono state abolite le solennità civili, riguardanti gli uffici pubblici, dell’11 febbraio (anniversario del Concordato con la Santa Sede), del 28 settembre (anniversario dell’insurrezione di Napoli del 1943) e del 4 ottobre (S. Francesco d’Assisi).

Numerose feste religiose di precetto erano state abrogate nel corso dei secoli diciottesimo e diciannovesimo, fra le quali quelle in onore degli apostoli come, ad esempio, S. Marco (25 aprile), S. Giacomo (25 luglio), S. Bartolomeo (24 agosto), S. Matteo (21 settembre).

Ancora all’inizio del secolo erano feste di precetto, nonché giorni festivi, il 2 febbraio (Presentazione di Gesù al Tempio) e l’8 settembre (Natività di Maria). Tra le feste nazionali avevano rilievo la prima domenica di giugno (Festa dello Statuto albertino) e il 20 settembre (anniversario di Porta Pia), mentre gli uffici pubblici festeggiavano, l’11 novembre, il compleanno del re.

Nel 1922 divenne festa nazionale il 4 novembre.
Durante il fascismo fu riconosciuta agli effetti civili la festa di S. Giuseppe (19 marzo); divennero feste nazionali, in tempi diversi, il 21 aprile (Natale di Roma) e il 28 ottobre (marcia su Roma) e furono introdotte le ricorrenze civili (da festeggiare negli uffici pubblici o dopo l’orario di lavoro) del 23 marzo (fondazione dei Fasci), del 25 aprile (nascita di Guglielmo Marconi), del 9 maggio (proclamazione dell’impero), del 24 maggio (entrata dell’Italia nella prima guerra mondiale) e del 12 ottobre (scoperta dell’America).

Queste ultime feste furono tolte dal calendario dopo la seconda guerra mondiale.

Va però ricordato che dal 2004 la data del 12 ottobre è diventata Giornata nazionale del ‘Columbus day’, in onore di Cristoforo Colombo.

.

.

Alcuni riferimenti legislativi

  • legge 5/5/1861 n. 7 (istituzione Festa nazionale per l’Unità d’Italia e lo Statuto del Regno)
  • legge 23/6/1874 n. 1968
  • R.D. 4/8/1913 n. 1027 (abolizione di alcune festività)
  • R.D.L. 23/10/1922 n. 1354 (introduzione della festa nazionale del 4 novembre)
  • R.D. 19/4/1923 n. 833 (introduzione della festività del 21 aprile e abolizione della ricorrenza civile del 1. maggio)
  • R.D. 30/12/1923 n. 2859 (introduzione e ripristino di alcune festività)
  • legge 6/12/1928 n. 2765 (introduzione festività di S. Giuseppe)
  • legge 27/12/1930 n. 1726 (riordino della normativa sulle festività)
  • legge 17/10/1941 n. 1165 (sospensione della celebrazione delle feste nazionali a causa della guerra)
  • D.L.luogoteneziale 22/4/1946 n. 185 (istituzione delle nuove feste nazionali)
  • D.L.P. 28/5/1947 n. 387 (festivo il 2 giugno 1947)
  • legge 27/5/1949 n. 260 (riordino della normativa sulle festività e istituzione della Festa della Repubblica)
  • legge 5/3/1977 n. 54 (abolizione di alcune festività)
  • D.P.R. 28/12/1985 n. 792 (ripristino della festività dell’Epifania)
  • legge 20/11/2000 n. 336 (ripristino della Festa della Repubblica il 2 giugno)

 

Stralcio testo tratto dalle pagine:

.

.