Evandro, eroe arcade, secondo la leggenda figlio di Ermes e della ninfa Carmenta.
Fu re dell’Arcadia ma, prima della caduta di Troia fu esiliato dagli Argivi con il suo popolo e si trasferì nel Lazio dove fondò una colonia sul Palatino. Secondo alcuni studiosi questa leggenda sarebbe una traccia di una migrazione greca in Italia in epoca post-micenea.
Varrone (De lingua latina V,21) cita Evandro e la sua colonia per spiegare l’origine di parole greche nella lingua latina, egli infatti riteneva che il latino derivasse dal greco, equivocando su alcune affinità dovute in realtà al comune ceppo indoeuropeo delle due lingue.
Per Dionigi di Alicarnasso, Carmenta, ninfa indigena dell’Arcadia, era chiamata Temide dai Greci e Carmenta dai Romani.
Ancora Dionigi ritiene che Evandro abbia istituito il rito dei Lupercali derivandolo da un rito arcade.
Ovidio inoltre gli attribuisce l’importazione nel Lazio del culto del dio Pan e narra come ospitò Eracle che guidava la mandria di Gerione. In questa occasione Carmenta predisse che Eracle sarebbe stato divinizzato.
Nell’Eneide Evandro aiuta Enea nella lotta contro Turno.
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Altre tradizioni vogliono Evandro come figlio di Sarpedonte (guerriero di Troia) oppure figlio di Priamo (re di Troia)
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