Antonio Canova – Naiade (Naiad 2003.62.2). – Wikipedia, pubblico dominio

Le Naiadi erano affascinanti creature della mitologia greca, ninfe delle acque dolci. Ogni tipo di corso o specchio d’acqua aveva le sue Naiadi:

    • le Pegee o Creniadi custodivano le sorgenti,
    • le Potameidi abitavano i fiumi,
    • le Limnadi risiedevano nei laghi, nei ruscelli e persino nelle acque stagnanti,
    • altre ancora dimoravano presso le cascate, che proteggevano con spirito selvatico e vitale.

Oltre alla loro bellezza incantatrice, le Naiadi possedevano poteri straordinari: si diceva fossero in grado di guarire, offrire consigli profetici e donare ispirazione.
Spesso erano raffigurate come giovani donne gentili, legate alla vitalità e al mistero della natura. Eppure, non bisognava sottovalutarle: se provocate o offese, potevano mostrarsi vendicative, soprattutto contro quegli uomini che tentavano di forzarle o insidiarle con violenza.

Roma, fontana delle Naiadi – Wikipedia, foto di patano rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Le Naiadi accompagnavano il corteo di Dioniso (Bacco), danzando accanto ai satiri tra i boschi e le radure. I satiri, noti per la loro natura libidinosa, spesso cercavano di sedurle o inseguirle, ma raramente vi riuscivano. Le Naiadi sapevano essere elusive e sfuggenti come l’acqua che abitavano.

Secondo la tradizione, erano figlie di Nereo, il “vecchio del mare”, e della ninfa oceanina Doride, che diede loro un’origine divina.
Erano considerate immortali, o comunque longeve, legate intimamente al luogo d’acqua in cui vivevano: se quella fonte o quel fiume si prosciugava, anche la Naiade svaniva.

Le Naiadi facevano parte di una più ampia categoria di divinità femminili: le Ninfe, spiriti naturali che popolavano boschi, montagne, grotte e mari. Il termine “ninfa” in greco significa giovane fanciulla, ed evocava l’immagine di una bellezza eterna, fresca e primitiva.

Le ninfe erano numerose e variamente classificate in base al luogo che abitavano:

    • Oreadi, ninfe delle montagne,
    • Driadi o Amadriadi, ninfe degli alberi,
    • Nereidi, ninfe del mare,
    • Naiadi, appunto, custodi delle acque dolci.

Ogni tipo di ninfa era legata profondamente alla natura che rappresentava e ne incarnava l’energia vitale. Il legame tra ninfa e luogo era così stretto che la loro esistenza sembrava dipendere dalla sopravvivenza della sorgente, del bosco o del lago stesso.

Proprio dalla potenza del mito e dalla carica sensuale che le ninfe esercitavano, nasce il termine moderno “ninfomane”, che richiama, in modo distorto, la loro carica erotica e il fascino irresistibile attribuito a queste figure.

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