La leggenda racconta di Lino, figlio di Anfimaro e di una delle Muse, solitamente identificato come Urania, ma talvolta anche come Calliope o Tersicore.
Famoso per le sue doti musicali, a lui si attribuisce l’invenzione della melodia e del ritmo, due elementi fondamentali della musica.
Alcuni studiosi vedono in Lino la personificazione di un antico canto funebre, il “Lino“, che evocava la fugace bellezza della primavera, simbolo di vita e rinnovamento, e la sua prematura scomparsa.

Simon Vouet – Le Muse Urania e Calliope.- Wikipedia, pubblico dominio

Lino fu anche autore di canti dedicati a Dioniso e ad altri eroi del passato, che scrisse in lettere pelasgiche, un antico alfabeto. Tra le sue opere si racconta di un’epopea che narrava la Creazione del mondo, segno della sua vasta conoscenza e saggezza. Come maestro, Lino istruì celebri figure della mitologia greca come Tamiri e Orfeo.

Eretria Painter – Lino (nominato, a destra) tiene un rotolo di papiro mentre il suo allievo, Mousaios (nominato, a sinistra), tiene delle tavolette per scrivere. Tondo da coppa attica a figure rosse – Department of Greek, Etruscan, and Roman Antiquities of the LouvreWikipedia, pubblico dominio

Sul monte Elicona, sacro alle Muse, esiste una grotta con un ritratto di Lino inciso su una parete.
Ogni anno, prima dei sacrifici alle Muse, venivano offerti omaggi in suo onore, testimoniando il suo importante ruolo nel mondo spirituale e culturale dei Greci.

Si narra anche che Lino fosse sepolto a Tebe, ma il re macedone Filippo II, dopo la vittoria sui Greci a Cheronea, avrebbe trasportato le sue ossa in Macedonia seguendo il consiglio di un sogno. Tuttavia, in un sogno successivo, gli fu ordinato di restituire i resti a Tebe, dove furono nuovamente deposti, mantenendo così il legame sacro di Lino con la sua terra natale.

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