Nut era la dea del cielo, figlia di Shu, dio dell’aria, e Tefnut, dea dell’umidità. Era una delle divinità dell’Enneade e suo marito era Geb, la terra, con cui ebbe quattro figli – Osiride, Iside, Seth e Nefti.
La leggenda narra che Geb e Nut erano in origine uniti, fino a quando Shu li separò, creando lo spazio tra cielo e terra. Originariamente fu la dea del cielo diurno, ma più tardi rappresentò il cielo in generale. Si pensava che il dio-sole, Ra, nel suo viaggio notturno, fosse da lei ingoiato dopo il tramonto, per essere partorito di nuovo all’alba. Nello stesso modo, Nut divorava e faceva rinascere le stelle, e per questo motivo era considerata una divinità legata alla resurrezione. Come tale si trova spesso raffigurata all’interno dei sarcofaghi.
Nut aveva una relazione particolare con il sole e con le stelle. Gli Egiziani ritenevano che Nut ingoiasse le stelle la mattina, e poi facesse nascere il sole. Durante il giorno, il sole avrebbe viaggiato attraverso il suo corpo, e la sera sarebbe stato anch’esso ingoiato così da permettere alle stelle di uscire fuori dal suo ventre. Questa immagine era paragonata a una scrofa che dava alla luce i suoi porcellini. Nelle sembianze di vacca o di donna, Nut era spesso rappresentata con le stelle sul corpo. Come scrofa era invece raffigurata mentre allattava i suoi “piccoli”. Questo ciclo diurno della morte e della rinascita creava una ovvia connessione tra Nut e i riti funebri egiziani. La camera funeraria e il sarcofago di un re o di un nobile erano spesso decorati con immagini di Nut o di stelle. Talvolta si credeva che il re defunto dimorasse presso la divinità del cielo Nut, che era perciò ritenuta il feretro dei cieli.
Insieme al fratello e consorte Geb, Nut concepì le divinità dei miti di Osiride. Geb, il dio della terra, è spesso rappresentato sotto di lei con un braccio rivolto verso il basso e l’altro sollevato e spesso con il fallo eretto al cielo. Iside e Osiride, rispettivamente la prima femmina e il primo maschio da essi generati, divennero i primi governatori dell’Egitto. I loro fratelli più giovani erano Seth e Nefti.
Seth, dio della distruzione, usurpatore del potere del fratello, sarebbe scaturito selvaggiamente dal ventre di Nut.
Nell’iconografia la volta celeste è rappresentata da Nut, solitamente raffigurata come una donna nuda, ricoperta di stelle, con le mani ed i piedi a terra, inarcata su Geb, dal quale è tenuta lontana da Shu, che la sostiene. I dipinti la raffigurano con un vaso d’acqua sulla testa, presente nel geroglifico del suo nome. A volte si presenta nella forma di una mucca, il cui grande corpo forma il cielo, di un albero di sicomoro, o come una grande scrofa mentre divora i suoi piccoli, che simboleggiano le stelle..
Stralcio testo tratto dalla pagina: isolafelice.forumcommunity sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…
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