Calipso è una figura mitologica greca il cui nome è stato interpretato in passato come la nasconditrice o la nascosta (dal greco kalyptō, nascondo), ma degli studi recenti hanno proposto che si tratti di un nome egeo-anatolico (da kala, fianco di monte, più il suffisso -yb), significante la dea della grotta. Infatti la sua comparsa più conosciuta e importante è nell’opera omerica dell’Odissea, in cui la ninfa, figlia di Atlante e Peione, vive sull’isola di Ogigia in una grotta, dove fu confinata come punizione dopo lo schieramento col padre nella Titanomachia, lo scontro tra Zeus e i Titani.

Henri Lehmann – La ninfa Calipso – Minneapolis Institute of Art – Wikipedia, pubblico dominio

Nell’episodio omerico del quinto libro, Calipso viene presentata come una donna bellissima, immortale e di leggiadra voce, che abitava una grotta circondata da un bosco sacro e dei fiumiciattoli in cui passava il tempo a filare con le ninfe.
Odisseo, scampato a Cariddi, giunge su questa isola e viene accolto dalla ninfa che si innamora follemente di lui e lo costringe a trattenersi presso di lei per sette anni.
Tuttavia egli non si lascia sedurre, desideroso di ritornare a Itaca, neanche quando Calipso, in quanto signora della vita, gli promette la vita eterna se fosse rimasto con lei.

Gerard de Lairesse – Ermes ordina a Calipso di liberare Ulisse – Cleveland Museum of Art – Wikipedia, pubblico dominio

Dopo un diverbio tra gli dei in cui Atena chiede a Zeus di intervenire, viene inviato Ermes ad obbligare la ninfa a lasciar partire Odisseo e lei, a malincuore, accetta aiutando l’amato nella costruzione di una zattera e indicandogli la via da seguire…

Stralcio testo tratto da un articolo di Leonardo Pruccoli 3S pubblicato nella pagina cogitamusergosumus.wordpress.com sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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