Figlio di Anfitrione e di Alcmena, fratello gemello di Eracle il cui padre però era Zeus. (Alcmena si era unita nella stessa notte con Anfitrione e con Zeus [ndr])

Anfitrione riconobbe Ificle come suo figlio mortale, e non figlio di Zeus, allorché Era mandò due prodigiosi serpenti nella casa di Anfitrione, con l’ordine di uccidere Eracle

Stamnos a figure rosse – Eracle bambino che soffoca i serpenti – Louvre G 192 – Wikipedia, pubblico dominio – Author: François Lenormant

I gemelli si destarono e videro i serpenti inarcarsi dinanzi a loro.

Ercole fanciullo che strozza un serpente mandato da Giunone per ucciderlo. Marmo, creazione romana del II sec. d.C. – Wikipedia, pubblico dominio

Ificle strillò, gettò via le coperte scalciando e nel tentativo di fuggire cadde dalla culla.

Anfitrione balzò dal letto e accorse nella camera dei bambini; Eracle, che non aveva lanciato nemmeno un gemito, gli mostrò i serpenti che egli stava strangolando, uno per mano.
Altri dicono che i serpenti erano innocui e posti nella culla da Anfitrione stesso che voleva sapere quale dei due gemelli fosse suo figlio, e lo seppe.

Ificle era il padre dell’auriga di Eracle, Iolao, che ebbe da Automedusa, figlia di Alcatoo re di Megara. Egli più tardi accompagnò Eracle in alcune delle sue fatiche. Lottò al suo fianco contro Ergino re di Orcomeno, e la vittoria sui Mini gli valse, come ricompensa, da parte del re Creonte, il privilegio di sposare la più giovane delle sue figlie, mentre Eracle sposò la maggiore, Megara. Per questo matrimonio, Ificle dovette abbandonare la sua prima moglie Automedusa.

Quando Era, seccata dai successi di Eracle, lo fece impazzire, l’eroe uccise sei dei figli avuti da Megara e due figli di Ificle. Questi riuscì a sottrarre al massacro il figlio maggiore Iolao insieme con la stessa Megara.

Pannello musivo raffigurante la follia di Eracle (Hercules furens), dalla Villa Torre de Palma presso Monforte, III-IV secolo d.C., Museo Archeologico Nazionale di Lisbona, Portogallo – Wikipedia – Foto: Carole Raddato, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 2.0

Ificle prese parte, con i migliori guerrieri delle città vicine, alla caccia al cinghiale calidonio che Artemide, offesa per essere stata esclusa da re Eneo dai sacrifici annuali ai dodici dèi dell’Olimpo, mandò contro il paese di Calidone a uccidere il bestiame e i servi di Eneo e a distruggere i campi coltivati.

Peter Paul Rubens – Caccia al cinghiale calidonio – Wikipedia, pubblico dominio

Ificle fu il primo a colpire l’animale, che venne poi ucciso da Meleagro. Aiutò Eracle nella sua spedizione contro Troia, che portò alla conquista della città e all’uccisione del re Laomedonte con i figli, fuorché Podarce (quello che doveva regnare con il nome di Priamo).
Nella guerra contro Sparta, Eracle massacrò Ippocoonte e i suoi figli e restituì il regno a Tindaro, ma, nel corso della battaglia decisiva, Ificle morì.

Altra tradizione racconta invece che nella guerra contro Augia, Eracle cadde ammalato e i Molionidi, Eurito e Cteato, misero in rotta il suo esercito; Ificle fu ferito mortalmente e venne condotto a morire a Feneo in Arcadia, dove gli furono più tardi tributati gli onori dovuti a un eroe.
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Stralcio testo tratto dalla pagina: unmondoaccanto.blogfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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