Empedocle in un’incisione di Thomas Stanley, in The history of philosophy (1655) – Wikipedia, pubblico dominio

Leggendo l’articolo di Cateno Tempio pubblicato su sitosophia.org e che parla del libro di P. Kingsley, “Misteri e magia nella filosofia antica” mi piace sottolineare come la terza parte del libro torni espressamente ad Empedocle inquadrandolo a pieno titolo nella tradizione orfico-pitagorica.
Le leggende e gli aneddoti sul suo conto vengono spiegati in basi ai riti diffusi soprattutto nella Sicilia antica e che avevano a che fare, ancora una volta, con l’oltretomba.

Particolarmente interessante è scoprire la dea che si cela dietro il nome di Nesti; v’è un capitolo dedicato appositamente.

Nel celebre frammento 6 di Empedocle leggiamo:

«Per prima cosa ascolta che quattro son le radici di tutte le cose:
Zeus splendente e Era avvivatrice e Edoneo (Ade)
e Nesti, che di lacrime distilla la sorgente mortale».

Ad avviso di Kingsley, Nesti non sarebbe altro che un ulteriore nome con cui era conosciuta Persefone, la regina di sotterra; spiega questa conclusione in base alla cosiddetta ‘doppia etimologia’. Essa consiste nel derivare una parola sia dal greco, sia da un’altra lingua, in questo caso quella parlata dagli abitanti della Sicilia prima dell’arrivo dei greci.

Così scopriamo che vi sono «dati che indicano che il suffisso -ti e -tis con cui termina il nome Nesti era una caratteristica regolare dei nomi indoeuropei, pregreci degli dèi in Sicilia e nel Sud Italia». L’etimologia greca, invece, significa ‘digiunare’ o ‘non mangiare’, pratica rituale connessa ai misteri di Demetra e Persefone.

Giorgione e/o il suo discepolo Tiziano – Concerto campestre, 1509, Parigi, Museo del Louvre. – La donna alla fonte è una personificazione dell’Acqua (Nesti). Il suonatore di liuto rappresenta il Fuoco. L’uomo con i capelli scompigliati dal vento simboleggia l’Aria. La donna di spalle raffigura la Terra. – Wikipedia, pubblico dominio

Per dipiù, il nesso tra Nesti e l’acqua rafforza l’immagine mitica per cui sotto la Sicilia, ossia nel regno degli inferi, tutto è composto di molti e grandi fuochi e di fiumi.
Si crea così una sorta di quaterna matrimoniale tra Zeus ed Era, divinità celesti e terrestri, e Ade e Nesti, divinità ctonie.

 

Stralcio testo tratto dalla pagina: sitosophia.org sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…